
Una bakery ad Alberobello emana sulla città i suoi “Profumi dal ponte”
Ad Alberobello, l’attività di Mario Doria Profumi dal Ponte nasce nel 2004, proprio nei pressi di un ponte, dal quale la canna fumaria rilascia fumi e profumi in tutto il circondario.
Un lavoro, quello del panettiere, che si fa per una questione di cuore e che, molte volte richiede dei sacrifici, soprattutto familiari. Mario Doria è sempre stato dietro il banco, sin da piccolo e gestisce l’attività di famiglia insieme alla moglie – che segue tutta la parte amministrativa e burocratica, oltre a insegnare caffetteria. “Noi siamo lo specchio di Alberobello, lavoriamo con la gente di paese ma anche con i turisti, anche se ci troviamo in una zona più defilata. Abbiamo una squadra di 12 dipendenti, prevalentemente femminile, di diverse età. Con l’ampliamento abbiamo puntato sui giovani quindi ci sono diverse generazioni a confronto e questo ci fa molto piacere”.
L’ampliamento della precedente panetteria/caffetteria ha implicato non solo un restyling del locale, attuato nel 2023. Ad esso si è affiancata una rivoluzione della proposta gastronomica, a partire dalle materie prime: il concetto è quello di proporre preparazioni con meno zucchero, meno amidi, puntando a prodotti più salutari.
“Il nostro intento era quello di creare un prodotto meno commerciale, più ricercato e studiato – racconta il titolare – per esempio arricchendo le preparazioni con chicchi di malto, semi tostati e cereali, per dare colore, profumi e un retrogusto particolare di nocciola e caffè tostato. Abbiamo eliminato le farine 0 e 00, cambiando il modo di proporre la nostra cornetteria, le brioche e il pane casereccio per eccellenza – chiamato pane selvese – dalla forma allungata”.
“Noi ci troviamo al centro della Puglia, in cui non c’è la cultura della semola del grano duro come, ad esempio, Matera o Gravina. Proporre questi grani con la nostra riapertura è una bella soddisfazione” incalza Doria, che motiva anche la scelta di ampliare l’offerta gastronomica: “Negli anni il consumo del pane è venuto meno, anche le famiglie si sono ridotte e con la liberalizzazione delle licenze è venuto meno anche il potere economico del pane. L’aggiunta della gastronomia va sicuramente a completare l’offerta di prodotti da forno, inclusi i primi e i secondi, come la pasta al forno, riso patate e cozze e secondi come il pollo con patate, le verdure. Poi c’è anche la rosticceria, i panzerotti e la pizza in pala”.