Il Forno delle bontà, da panificio di famiglia a laboratorio del gusto di qualità

Il Forno delle bontà della famiglia Mattavelli, a Palazzago (Bergamo), è una storia di passione, ricerca e riscoperta del gusto autentico.

Dalla selezione di prodotti di qualità alla realizzazione di un’offerta sempre più completa, dalla scelta di farine pregiate come quelle di Molini Riggi alla crescente attenzione per le esigenze dei consumatori, Il Forno delle bontà si distingue per un processo evolutivo che coniuga gusto, salute e innovazione.

“Subentrato nell’attività dei miei genitori che nel 1991 avevano un panificio tradizionale, iniziai a fare corsi di aggiornamento e ad interessarmi al lievito madre sin quando, nel 2001, mi certificai biologico – racconta Raffaele Mattavelli – In quel momento inizia per me un periodo molto fecondo di soddisfazioni determinato anche dal fatto che nella nostra zona il lievito madre non era molto conosciuto e, quindi, proposta l’alternativa al pane classico, è stato un successo. In una seconda fase – continua – abbiamo inserito ulteriori tipologie di farine, come quelle siciliane, il farro, il Monococco e il Senatore Cappelli. La scelta di affidarci a Molini Riggi è stata un quid in più nella produzione: si tratta di un prodotto che, di costante qualità, mi permette di lavorare con estrema tranquillità l’intero periodo dell’anno”.

Sul bancone il pane con l’uvetta o con le olive catturano l’attenzione e conquistano il palato, ma ineguagliabili cavalli di battaglia sono per Il Forno delle bontà la Ciabatta con farina di tipo 2 e le esclusive specialità della casa, quali il Pane Nativo con farina Perciasacchi e Maiorca di Molini Riggi e il Pan Ghiotto con farina di tipo 1, semi di zucca, di girasole, di sesamo e crusca di avena, perfetto per colazione e d’accompagnamento.

E se ogni periodo dell’anno ha i suoi prodotti che lo connotano alla perfezione, Il Forno delle bontà non può che lasciarsi ispirare, assecondando la stagionalità e la tradizione. Ecco, quindi, che in occasione del Natale e della Pasqua prende il via la produzione dei classici lievitati, fedeli alle originarie ricette con qualche tocco di originalità. Nonostante ciò, quando un prodotto come il panettone si afferma egregiamente nel ventaglio delle proposte, anche il tentativo di riproporlo durante l’anno non può che riscuotere un notevole successo.

“Nella produzione non possiamo non tenere in considerazione l’insorgere di nuove esigenze e richieste, dettate dai cambi generazionali e dalla continua ricerca e dal desiderio di novità – afferma Raffaele Mattavelli – Negli anni abbiamo, infatti, inserito piccole alternative e continuiamo a farlo tutt’ora, ma un ulteriore passo avanti è stato l’introduzione della gastronomia con prodotti tipici delle nostre zone, come lasagne, pizzoccheri e arrosti, e devo ammettere che il successo ottenuto è decisamente soddisfacente”.

Negli ultimi anni, soprattutto, l’approccio generale al tema alimentare è sempre più riflessivo, ricercato e consapevole. La qualità dei prodotti, le loro caratteristiche e i metodi di lavorazione scalano al giorno d’oggi la piramide delle priorità, diventando anche determinanti ai fini della scelta compiuta dai consumatori finali.